Dagli inizi della pandemia non si fa che parlare della crescita incessante del settore delivery, unica risorsa per il mondo della ristorazione durante il periodo di Covid. Ma ad oggi, passati ormai un po’ di anni, il mercato inizia a mostrarsi saturo? O ci sono ancora prospettive di crescita?
Rispondiamo a queste domande ed approfondiamo tutti gli altri dati relativi al 2024 per il settore delivery in questo articolo dedicato.
Un mercato sempre in crescita?
I big del mercato europeo si confermano essere anche quest’anno JustEat, Deliveroo, Glovo e UberEats.
Le città servite in Europa da queste piattaforme sono migliaia, con il record di Glovo che riesce a coprirne 1400.
Ma in Italia la situazione rispecchia quella del continente?
Nel nostro Paese diverse aziende multinazionali operanti nel delivery negli ultimi due anni hanno deciso di chiudere le loro filiali: Foodora, Getir, Gorillas e UberEats stesso. Viene da chiedersi se il mercato del food delivery in Italia non inizi ad essere saturo.
In realtà, se è vero che oggi il 75% degli italiani può accedere all’offerta di cibo pronto a domicilio, solo il 28% dei comuni risulta raggiunto dal servizio. Di conseguenza, come segnala Valentina Pontiggia, direttrice dell’Osservatorio Netcomm del Politecnico di Milano, rimane ancora uno spazio significativo da coprire, con un conseguente potenziale business tutt’oggi inesplorato.
Non si lascia sfuggire questa occasione Just-Eat, che tra il 2023 e il 2024 ha quasi raddoppiato il numero di città italiane in cui è operativo, avvicinandosi alle cinquanta, con duemila comuni coperti dal servizio.
Già ora gli italiani che possono usufruire del servizio utilizzano molto le piattaforme attive sul territorio. Dall’ultima ricerca pubblicata da Glovo (Glovo Delivered 2024) sembrerebbe essere stato registrato un ordine al secondo in Italia su questa app, con una crescita del 33% rispetto all’anno precedente.
Il delivery, insomma, non accenna a fermarsi nemmeno nel nostro Paese.
I dati delivery del 2024 in Italia
Nel 2024, il mercato del food delivery in Italia continua la sua crescita a ritmi sostenuti, consolidandosi come una componente fondamentale nel settore della ristorazione.
Il valore del mercato ha superato i 1,5 miliardi di euro e si prevede che continui a crescere a un tasso annuo del 10% nei prossimi tre anni.
Questa espansione è particolarmente evidente nelle grandi città, dove circa il 70% dei consumatori utilizza regolarmente servizi di consegna di cibo. Tuttavia, grazie a nuove soluzioni logistiche, il food delivery inizia a penetrare anche nelle aree più rurali, ampliando così ulteriormente la sua platea di utenti.
Quali sono i trend delivery del 2024 e quali quelli del 2025?
Sono stati pubblicati due report importanti che ci riescono a dare uno spaccato del settore delivery in Italia per il 2024: uno di Glovo e uno di Just-Eat.
Entrambi i report sono concordi in alcuni punti. I clienti di entrambe le piattaforme sembrano ricercare:
- Sostenibilità – che si realizza in scelte più consapevoli (ingredienti bio e a km0, aumento della richiesta di senza glutine e senza lattosio, aumento degli ordini vegetariani), nella richiesta di packaging biodegradabile e nella necessità di etichette chiare
- Personalizzazione dell’esperienza – come la preferenza di programmare le consegne e l’aumento degli abbonamenti prime anche nelle piattaforme delivery
- Nuovi orari per ordinare – con un aumento del 69% rispetto all’anno precedente degli ordini effettuati tra le 23 e le 3 di mattina
- Preferenze – il cibo più ordinato continua ad essere la pizza, ma anche la cucina americana sta vivendo un momento di popolarità (gli smash burger hanno per esempio registrato un aumento di richieste del 111% quest’anno). Aumenta anche la richiesta di cibo gourmet.
In conclusione
Negli ultimi anni, il settore del food delivery ha vissuto una trasformazione profonda, sicuramente accelerata da eventi globali come la pandemia di COVID-19 e sostenuta dall’evoluzione tecnologica e digitale.
Ma oggi il food delivery non è più semplicemente un modo per mantenere aperta la propria attività in un periodo di emergenza. Si è trasformato in una componente fondamentale dell’esperienza del cliente e del modello di business di molte attività che hanno trovato nuove strade per portare prodotti freschi e di alta qualità direttamente nelle case dei clienti.
Secondo recenti ricerche, circa il 60% dei consumatori italiani effettua ordini di food delivery almeno una volta alla settimana, un dato che dimostra come questa modalità di acquisto sia diventata parte della quotidianità.
Il focus, rispetto all’inizio, è sicuramente cambiato, spostandosi verso la qualità del servizio, la velocità di consegna, l’uso di tecnologie avanzate e la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità.
Grazie alle piattaforme di consegna e ai nuovi software gestionali integrati, un ristorante può facilmente raggiungere clienti che altrimenti frequenterebbero raramente il locale.
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